Yeasteria parteciperà alla prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica  di Venezia presentando la propria lemon lager figlia della collaborazione tra i Trafficanti di Sete e il Birrificio Sancolodi.  Un progetto di scambio e arricchimento che risponde all’idea del crowdcraftingdinamica produttiva artigiana e solidale nata dalla co-creazione tra entità differenti.

yeasteria birra sancolodi

Abbiamo conosciuto il birrificio Sancolodi di Mussolente (VI) durante la prima edizione del Drunken Duck Fruit Festival. L’intesa e’ arrivata subito.  E’ bastato visitare l’impianto questo inverno, conoscere i fratelli che ad esso danno anima e ritrovare uno nuovo senso alla parola Tempo, che nella birra è stato spesso rivoltato a seconda dell’ esigenza.

 Il birrificio segna nella sua carta d’identità oltre i 18 anni, iniziò il fratello Luca nel 1999. Si tratta di un impianto dotato di due tini di cottura da 600L ciascuno,  un macchinario immediato nella sua funzionalità e del tutto manuale. E’ un impianto che molti, oggi, potrebbero considerare antieconomico, perchè la proporzione orelavoro/litriprodotti non compete con quelli automatici che, negli ultimi 15 anni, hanno caratterizzato la frenetica corsa ai volumi dello scenario birrario italiano.

Da stagisti ci siamo formati in un birrificio che, nel 2014, produceva in un impianto da 25000L, ovvero circa 41 volte più grande rispetto al collega veneto Sancolodi. Sono ragionamenti validi entrambi, perchè diversi sono i mercati di riferimento.

Il birrificio Sancolodi ha scelto di  produrre birra solo per il proprio locale e non entra nel circuito del mercato nazionale, fatta eccezione della proposta delle birre a fermentazione spontanea, prodotte con il fine di invecchiare in botti di legno. Inoltre,”l’ impianto antieconomico” permette loro di assecondare gli estri creativi del momento, gli stessi che magari devono assopirsi quando si tratta di rispettare e coprire  l’intera domanda nazionale, e magari anche straniera.

Il mercato e’ bello perche’ e’ vario. Noi abbiamo un occhio di riguardo per tutto cio’ che e’ fuori dalla norma.
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Fu così che decidemmo insieme per una lager (una birra il cui lievito lavora a basse temperature), il tempo a disposizione era sufficiente da permettere una maturazione a freddo per almeno 2 mesi dalla fermentazione, in modo tale da arrivare a una naturale pulizia  della stessaAbbiamo aggiunto un tocco personale in bocca rendendola rustica tramite l’uso di cereali non maltati quali frumento, segale e farro, e fresca sul finale lavorando mosto e birra finita con i limoni, scomposti in polpa, succo e bucce. E’ una birra che punta la sua dignità sulla freschezza del citrico, la morbidezza dei  cereali non maltati e la bassa gradazione alcolica.

Il nome s’ispira alla canzone degli Outkast “So fresh so clean“, il chilling mood che questa birra richiede!

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Questo primo esempio di crowdcrafting-beer verrà presentato durante la 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica all’interno dell’Isola Edipo Re, non vediamo l’ora di sapere cosa ne pensate e accrescere insieme a voi la nostra ricetta.

Vi aspettiamo dal 30 agosto al 10 settembre con spine aperte e birra a fiumi. Sempre duri i banchi, soprattutto quegli degli osti.

Alohaaaaaa

yeasteria sancolodi birra so clean