Pietre, pietra nera, Cataratto. Etna, neve, 15° gradi. Alberello, vigne vecchie, vigne nuove, grotte di pietra. Colata lavica, golfo di Catania, Grillo e uliveti. Bianchi da invecchiamento, Giovanni e Pietro. Questo è Quantico, un’amaca sull’Etna.

Yeasteria_Etna_Quantico

In casa ci accoglie Giovanni, generoso cicerone delle sue vigne. Queste si estendono per circa sei ettari, in un territorio lontano dagli stereotipi di “giallo e di grano” propri della Sicilia, tra Solicchiata e Linguaglossa, 600mt d’altitudine a soli 30 minuti dal mare. Un micro-clima diverso quello etneo, in cui le piogge estive e gli storici livellamenti di pietra lavica creano un paesaggio nero lucido intersecato da vigneti, uliveti e frutteti. L’equilibrio è il signore vigente su questo suolo, complice la sua origine vulcanica. La conformità del terreno spinge addirittura alla sperimentazione in piede franco di alcuni filari. Sebbene le rese basse, la vitalità delle viti è sorprendente. La cantina è in costruzione, la mancanza è sopperita dalla cara cucina casalinga pubblica, in cui assaggiamo grandi bianchi da invecchiamento.

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Vini belli come il sole. Ci riferiamo alla verticale di Etna Bianco 2014, 2015 e 2016. Il tempo agisce inaspettatamente, il colore paglierino s’intensifica al dorato, l’acidità tagliente si ammorbidisce in armonia con la struttura minerale del vino, pulizia come costante nell’indagine olfattiva. Freschezza esplosiva come matrice nata dal connubio mare- vulcano, che nelle annate più vecchie approfondisce se stessa in note intense e permanenti.

Peccato per noi non aver avuto la possibilità di assaggiare i vini rossi, ma…

ci rifaremo al più presto!!!!!

Aloha, J&E

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